Minì, un ko nella Feature che non rovina il bilancio a Baku

Minì chiude il week-end di debutto in F2 con tanti segnali positivi

Tanti segnali positivi per Gabriele Minì nella Feature Race dell’appuntamento di Formula 2 sul tracciato di Baku, in Azerbaigian. Dopo lo splendido podio ottenuto nella Sprint di ieri mattina, al termine di una corsa ben condotta nelle posizioni di vertice, il pilota marinese – nonostante l’errore finale in curva 15 che lo ha costretto al ritiro mentre si trovava in ottava posizione – si è confermato tra i piloti più competitivi dello schieramento, spesso in lotta con piloti più esperti e con maggiore chilometraggio al volante delle Dallara della serie cadetta.

Partito dall’ottava piazzola, Minì e il team Prema hanno optato per un primo stint più lungo, sperando nell’entrata della Safety Car che lo avrebbe avvicinato al podio, insieme al compagno di squadra Andrea Kimi Antonelli, poi terzo al traguardo. La situazione sembrava concretizzarsi dopo il lungo di Zane Maloney in curva 3, ma il rapido 360° del pilota delle Barbados ha consentito al Direttore di Gara di esporre rapidamente la bandiera verde senza l’ausilio della vettura di sicurezza. Minì, ormai in leggero ritardo rispetto ai rivali, ha quindi effettuato la sosta al giro 17 ed è rientrato in pista in 11ª posizione.

Da lì, sfruttando il maggior grip delle sue gomme, è riuscito a risalire rapidamente fino all’ottava posizione, anche grazie a due GPV senza il supporto del DRS, salvo poi commettere l’errore che, a pochi minuti dalla bandiera a scacchi, lo ha costretto al ritiro. Un finale certamente amaro, ma che non cancella i numerosi segnali positivi emersi in questa tre giorni a Baku. Ora una meritata pausa, in attesa di capire quali programmi verranno definiti per il 2025. La speranza, ovviamente, è quella di presentarsi sulla griglia della Formula 2, magari proprio con Prema, un team che da Monza in poi ha mostrato netti segnali di ripresa dopo le difficoltà di inizio stagione. Da notare che la gara è stata vinta da Richard Verschoor davanti a Victor Martins.

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