Lamborghini, l’uomo dietro la leggenda
Film - Pubblicato il 15 Giugno 2023 - 15:04
Lamborghini, l’analisi del film su Amazon Prime Video
Ferruccio Lamborghini è legato indissolubilmente all’immaginario iconico e storico come costruttore di auto sportive italiane di assoluta eccellenza, reso famoso dai motori V12 delle sue auto. La sua vita ha recentemente ispirato il biopic dal titolo “Lamborghini – The Man Behind the Legend”, produzione originale Amazon Prime Video.
Tralasciata l’emozione iniziale, risulta invece più amaro doversi scontrare con la realtà di una pellicola che non riesce effettivamente ad essere incisiva e autorevole nei confronti della figura di Ferruccio Lamborghini. Il film è realizzato con una suddivisione in tre capitoli sulla vita dell’imprenditore e progettista di Renazzo (interpretato da Frank Grillo) ad opera del regista Robert Moresco che ha tratto ispirazione dalla biografia “Ferruccio Lamborghini, la storia ufficiale”, scritta dal figlio Tonino Lamborghini. Eppure, risulta evidente fin dai primi minuti come sia limitante l’idea di narrare la vita attraverso tre atti temporali che generano una visione poco fluida, per via dei vistosi balzi nel tempo capaci di non far mai entrare nel merito delle vicende, bensì di trattarle superficialmente.
Lamborghini-Ferrari, la sfida che fa da traino al film
L’unico elemento ricorrente è la gara tra Enzo Ferrari e Lamborghini, una sfida tra la Ferrari Mundial del Drake contro la Countach blu di Ferruccio. Così, il primo capitolo ci porta alle origini della vita del protagonista, in rientro dalla Seconda Guerra Mondiale, dedito alla realizzazione di trattori, modificando veicoli militari. Nel secondo atto, ritroviamo il protagonista affermato che ambisce ad entrare nel settore delle auto sportive con l’intento di spodestare Ferrari dalla sua posizione dominante.
Tanta velocità permea la narrazione che arriva all’epilogo in cui viene fuori il lato più intimo di Ferruccio, ormai invecchiato ed alle prese con la sua pesante eredità e la creazione di un impero di auto sportive. Il prodotto finale è un racconto a tinte opache, mai lucide, che mira a piacere alla massa a discapito dei veri appassionati, incapace di rende giustizia e onore al fondatore del Toro di Sant’Agata Bolognese.