Le strategie in F1
Notizie - Pubblicato il 15 Maggio 2017 - 15:30
Un GP di Spagna deciso dalle strategie con dettagli infinitesimali. Ferrari e Mercedes, Mercedes e Ferrari ravvivano finalmente il circus model year 2017.
Alla fine l’ha spuntata Hamilton per 3″490 su Vettel. Lewis l’ha spuntata nel momento migliore di Sebastian. L’inglese era ben cosciente che il Mondiale poteva sfuggirgli di mano e ha sciorinato il suo miglior repertorio gestendo da vero campione le gomme soft ma il tedesco è stato tosto. E a Montmelò i due <colossi> hanno confermato di andare come il vento al volante di due <astronavi> terrestri. Entrambi hanno rifilato 1’15” alla Red Bull di Ricciardo e doppiato tutti gli altrida Perez a Stroll mentre sono stati costretti al ritito Raikkonen al primo giro (incidente), Verstappen (incidente un giro dopo), Vandoorne al 33° (incidente), Bottas al 39° (motore). Giro più veloce quello di Hamilton, il 64° in 1’23″593 alla media di 192,056 kmh. Per la cronaca penalizzati Werhlein con 5″ sul tempo complessivo di gara e 2 punti di penalità sulla licenza, 6 nei prossimi 12 mesi e Vandoorne penalizzato con tre posizioni sullo schieramento a Monaco per il contatto con Massa, ForceIndia multata di 25 mila euro per non aver modificato i numeri secondo le nuove regole della Fia.
Vettel, fulmine al via
Il tedesco della Ferrari ha bruciato in avvio Hamilton imponendo alla gara un ritmo forsennato nei primi giri con le gomme soft mentre Raikkonen era finito <out> a causa di una ruotata di Bottas alla prima curva coinvolgendo nella carambola Verstappen con la conseguenza, come ricordato, di un doppio ritito. La casa di Maranello ha attaccato fino al primo pit stop anticipando il cambio gomme rispetto alla Mercedes. Nel finale, al 44° giro, Hamilton sfruttando l’ala mobile e gestendo le gomme morbide alla grande ha piazzato l’attacco decisivo. Così le vittorie per Hamilton in F1 sono arrivate a quota 55. Nel Mondiale Piloti Vettel è leader con 104 punti precedendo Hamilton (98), Bottas (63), Raikkonen (49), Ricciardo (37), Verstappen (35), Perez (34), Ocon (19), Massa (18). In quella Costruttori guida Mercedes (161) su Ferrari (153), Red Bull (72), Force India (53). Hamilton per la cronaca ha realizzato la tripletta pole-vittoria-giro veloce numero 12 nella sua carriera aggirando Jim Clark a 11 ma ben distante dalle 22 firmate da Michael Schumacher. Vettel ha iniziato la stagione con 5 podi nei primi 5 GP, impresa che Maranello non realizzava dal 2004. Ancora a quota zero punti Alonso nel Mondiale, domenica 12° a 2 giri con la McLaren-Honda. Prossimo appuntamento il 28 maggio a Montecarlo per il Gp Monaco. <Avevo quasi vinto – ha detto Vettel nel dopocorsa – ma il blocco di Bottas mi è costato 4″ peccato, in un lampo, mi è scappato dalle mani il successo>.
La corrida di Barcellona
Dopo decenni di noia in F1 si è visto di tutto: motori in fiamme, sorpassi, ruotate, incidenti, ritiri, penalizzazioni. Una Formula 1 ricca anche di doppiaggi ma anche di un vuoto tecnico imbarazzante. Dopo Mercedes e Ferrari, dopo Ferrari e Mercedes l’abisso agonistico. La Red Bull di Ricciardo è stata l’unica monoposto non doppiata. <Le gare in F1 dovrebbero essere sempre così> – ha sottolineato Hamilton. Ma la virtual safety è ritornata a penalizzare il Cavallino come in Cina. La monoposto Ferrari gira a dovere, è <speedy gonzales>, anche… troppo. Vettel ha lottato per la vittoria pur disponendo di una SF70H spinta da un motore appesantito da quattro gare, lo stesso utilizzato dall’inizio dell’anno dal momento che quello <fior di conio> era stato sotituito prima delle qualifiche per un allarme tecnico (un sensore impazzito). A differenza di Hamilton che aveva a disposizione un propulsore aggiornatissimo. Il pubblico adesso risponde alla diana di chiamata. Nei tre giorni del Gran Premio di Spagna gli spettatori paganti sono stati 94.623 contro gli 87.245 dello scorso anno. 64 le pole di Hamilton ad una sola lunghezza da Ayrton Senna. Cinque le pole consecutive nel GP di Spagna firmate dalla Mercedes, tre con Hamilton e due con Rosberg.
Il bulldog di Hamilton
Si chiama Roscoe il bulldog di Hamilton. L’inglese lo ha sistemato nell’abitacolo della sua Mercedes per la gioia dei fotografi, giovedì scorso, ma il cane lo ha portato perfino in conferenza stampa dove si è accucciato sotto una scrivania per schiacciare un pisolino. Un siparietto studiato ad arte con i nuovi padroni di Liberty Media. Il pilota Mercedes si sta dimostrando uno showman. Modaiolo e sempre più social. Alondo è impaziente per l’avventura imminente a Indianapolis su un ovale dove si viaggia alla media di 370 orari. il pilota spagnolo ha un suo museo ad Oviedo dove ci sono tutte le vetture che ha guidato in F1. C’è da giurare che ospiterà anche quella di Indy. In attesa di capire, dopo l’estate, il potenziale McLaren per il 2018. Il suo contratto scadrà a fine stagione. <A settembre capirò se ci saranno le condizioni di lottare per il Mondiale o se è arrivato il momento di cercare altre sfide fuori dal circo della F1> – ha detto Alonso.
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