Ricordo di Vincenzo Florio, mio zio
Notizie - Pubblicato il 06 Gennaio 2017 - 00:10
Oggi 6 gennaio ricorre il 58° anniversario della morte di Vincenzo Florio. Fratello di mio nonno Ignazio
Ritorno con il pensiero alle stupende estati che con i miei fratelli passavamo alla Tonnara dell’Arenella dove zio Vincenzo viveva, e dove noi passavamo giorni indimenticabili con lui che inventava giochi stupendi.
I suoi racconti, le sue avventure, tutte storie che sembravano favole, ma era la sua vita passata. Ci ha insegnato ad amare lo sport, tutti gli sport, e ad essere veri sportivi.
Diverse volte l’anno poi veniva a trovarci a Roma. Ricordo le bottarghe di tonno che ci portava e che venivano appese nella cucina e le scatole di delizioso tonno.
Ma, la cosa che più mi faceva piacere era la cioccolata! E si, la cioccolata che lui passava a comperare in Via Veneto, da Doney, antico e prestigioso bar romano.
Erano delle scatole bianche con i bordi in oro, dentro una crema di cioccolato con il cucchiaino per mangiarla. Poi, la solita raccomandazione: “mi raccomando non mangiarla subito tutta”!
Raccomandazione naturalmente mai rispettata!! Poi, un Natale non venne. Pochi giorni dopo morì. Mia madre partì, io non capii subito cosa era successo. Mio fratello mi spiegò che Zio Vincenzo era morto, che non l’avremmo rivisto mai più.
Due anni prima, nel 1957 era morto suo fratello Ignazio, mio nonno. Quando il 24 gennaio 1989 muore mia madre, il nome Florio finisce, anche l’ultima dei Florio si è spenta.
Ho continuato a passare molte vacanze a Palermo ospite degli zii Afan de Rivera, poi nel 1973 venni per la prima volta a vedere una “Targa Florio” e fu … amore!
Mia madre mi diceva sempre che nelle mie vene il sangue siciliano era più forte di quello romano, e aveva ragione, amavo quest’Isola tanto da chiederle l’autorizzazione ad unire al mio cognome quello Florio, ma fu lapidaria: “quando non ci sarò più, non ci sarà più neanche questo nome”.
Rispettai la sua volontà. Ormai sono più di dieci anni che vivo a Palermo. Due, sono i miei obiettivi, tenere vivo il nome di una grande Famiglia che ha fatto grande quest’Isola, e far conoscere le bellezze della Sicilia all’estero. Per la prima, vado a parlare nelle scuole, ai giovani. Organizzo convegni e tavole rotonde.
Vado insomma ovunque mi chiamano a parlare di loro e di cosa hanno fatto. Per il secondo obbiettivo, è nata l’associazione “ La Sicilia dei Florio” che organizza manifestazione e raduni di auto storiche che richiama concorrenti da tutto il mondo.
Questo amore per le auto, quest’anno mi ha dato la grande gioia di essere stata nominata Membro onorario del più prestigioso club di auto storiche: Club della Mille Miglia Franco Mazzotti.
Ho avuto poi la soddisfazione di avere la cittadinanza onoraria di Santa Margherita di Belice, di Cerda, di Palma di Montechiaro ed a dicembre dello scorso anno quella Palermo.
Ora, sono veramente siciliana e anche se non potrò mai chiamarmi Florio, mi ci sento e ma soprattutto mi ci fanno sentire le tante persone che conosco e che mi stimano, e che vedono in me l’ultima vera erede di quella che è stata una grande Dinastia.