Belmonte – Avola: ha fatto 30, ma non 31

Tratto da Sicilia Motori n°6 (283) – Giugno 2008

di Giovanni Giunta (Ufficio Sportivo AC Siracusa) – Riproduzione riservata

Interrotta nel 1991, la classica cronoscalata siracusana, creata nel 1958 dal barone Vincenzo Bruno di Belmonte, potrebbe riprendere il suo corso se il tracciato verrà adeguato. L’Automobile Club di Siracusa, nei suoi lunghi anni di attività di organizzatore, ha avuto il pregio e la capacità di saper accoppiare competizioni di alto richiamo, come la Formula 1, a manifestazioni che, anche se meno note inizialmente, hanno caratterizzato lo sport in Sicilia e non solo.

Le “due perle” a cui facciamo riferimento sono la “Val D’Anapo – Sortino“, ritornata a rivivere dal 2006 ,e la “Coppa Belmonte“. Essa si snodava sul percorso di otto chilometri che va dalla Città di Avola all’eremo di Avola Antica.

La prima edizione della Belmonte – Avola

La prima edizione fu disputata nel marzo del 1958. Sospesa già dal maggio del 1991, dal 2010 si spera, completati i lavori di rifacimento del manto stradale, possa ritornare a far parte della “famiglia” dell’AC aretuseo.

II tracciato può essere suddiviso in tre parti. Quella iniziale, costellata di curve a media raggio con medi rettilinei. La seconda un susseguirsi di tornanti impegnativi e senza soluzione di continuità,  che si inerpicano nel meraviglioso scenario naturale dei Monti lblei. Per tornare un pò più dolce nel finale.

Edizione ricca di partecipanti

Alla sua prima edizione aderirono complessivamente 80 piloti con vetture Turismo e Gran Turismo. II Comitato Organizzatore era Presieduto da Sebastiano Pupillo (Presidente A.C. Siracusa), con vice Francesco Abela Vinci (Presidente della Commissione Sportiva dello stesso A.C. ). Ne facevano parte tutti i  componenti del Consiglio Direttivo. Alla chiusura delle iscrizioni, erano alquanto increduli, positivamente, sul numero, se anche non così alto, di partecipanti. Fu un successo. Ad onor del vero, dal 1958  al 1991 è stato sempre un crescente successo.

Sui suoi tortuosi tornanti si sono cimentati, complessivamente, 4250 piloti, che hanno coperto circa 300 Km di salita, lottando strenuamente per essere annoverati, negli annali storici, tra i  vincitori del lauro di quella edizione. La storia si crea con le vittorie. Dobbiamo riconoscere che molti piloti hanno dato il loro contributo per creare questo “mito” con il loro impegno. E soprattutto con i riscontri cronometrici ottenuti sui campi di gara.

Il primo vincitore della Belmonte

II primo pilota ad iscrivere il proprio nome nell’Albo d’Oro fu Giuseppe Conigliaro su Lancia Aurelia Spider col tempo di 6′ e 15”  su una distanza di 8 km. Con una pendenza media del 4,75%. A lui spetta l’onore e il merito di redigere il primo capitolo di questo lungo ed interessante libro sportivo articolato su 30 pagine di autentico confronto contro I’inarrestabile scandire del tempo.

Molti piloti, anche se per una sola edizione, hanno contribuito a stilare quelle pagine. Giuseppe Sirugo nel 1965; l’anno successivo Ignazio Giunti; nel 1973 Vincenzo Ferlito e per finire “M. Arriva” nell’edizione del 1984. Molto meglio si sono comportati Salvatore Le Pira nel 1959 e nel 1960; il coriaceo Vito Coco negli anni 1961 e 1964; il sempre ottimo Giuseppe Virgilio sulla fidata A.R. Giulietta SZ negli anni 1962 e 1963.

belmonte AvolaE Giovanni Cassibba, finalmente primo nella edizione del 1987, dopa una lunga lista d’attesa, su Osella  PA/9. Segnando il tempo record di  4’04”58 tutt’ora imbattuto e bissando il primato nella primavera del 1989. Senza dimenticare il pilota palermitano “Conte VolanteMariano Spadafora, affermatosi nella edizione del 1967, su una filante AR Giulia GTA. E nella sfortunata edizione del 1970, sospesa questa perché, dopo un incidente, la folla aveva invaso il percorso con il pilota, già virtuale vincitore, alla guida di un’incontenibile Abarth 2000.

L’edizione 1968 della Belmonte Avola

Con l’edizione del 1968 inizia il dominio incontrastato del pilota cosentino Domenico Scola, da tutti conosciuto con l’appellativo di “Don Mimì”. Monarca di terra calabra, che con diversi modelli di vetture e supportato da una voglia non comune di vittoria, imponeva la propria supremazia nelle edizioni del 1968 e del 1969.

La ripartenza nel 1974 della “Belmonte”

Belmonte AvolaRiprendeva nel 1974, nel 1975 e nel 1976, per finire nel 1979 dopa una interruzione “tecnica” di tre anni. Globalmente sei exploit già assegnati dal destino. Si calcola che non meno di ottomila spettatori per edizione abbiano incitato i protagonisti con un tifo da sagra fieristica. Con una scenografia innegabilmente suggestiva.

Ma il ritmare del tempo imponeva altri “eroi” ed altre vittorie. La 19° edizione del 4 maggio 1980 permetteva alle migliaia di spettatori accorsi lungo gli 8.200 metri del tracciato che collegano la cittadina Ionica, madre della mandorla “Pizzuta“, all’eremo di Avola antica, swito a 468 mt di altitudine (ove era ubicato il traguardo finale), di condividere i natali di un nuovo “astro” quello del portabandiera della Scuderia Etna Enrico Grimaldi, “Principe Volante”, in virtù dei suoi blasonati natali.

BelmonteGrimaldi appone il sigillo personale, sempre sulle fidate Osella PA/7 e 9, nelle edizioni dal 1980 all’83. E ancora nel 1985, 1986, 1988, 1990 e 1991. Per ben nove volte respinge gli assalti di altrettanti ben noti “cavalieri del rischio”, all’ abbassarsi della bandiera a scacchi, vincendone i confronti cronometrici.

La conclusione

Nella primavera del 1991, dopo la trentesima edizione, tutto ebbe termine. Ma come si può dopa tanta illustre storia, concepire di stendere un vela pietoso su tutto e dimenticare? Per la ripresa della” Coppa Belmonte” i tempi per il rifacimento del tracciato ci sembrano non realizzabili nell’immediato prossimo. Pero, come potrebbe succedere nelle favole di tutto rispetto, l’Automobile Club di Siracusa confida nel- l’arrivo e nel bacio di un sempre possibile “principe azzurro”..

Albo d’oro della Belmonte – Avola

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