Ferrari F1, presentazione via web
Notizie - Pubblicato il 25 Febbraio 2016 - 15:00
E’ una Ferrari, più di una monoposto da GP. Anche se la presentazione è arrivata solo via web, l’emozione è salita a mille.
Una Ferrari inedita la SF16-H. Nuova nel nome (con la H di Hybrid al posto della T Turbo), nelle forme del muso, dei fianchi e del retro (se salisse in bilancia, il dimagrimento è da indossatrice)e sotto il vestito una PowerUnite che in molti considerano a livello Mercedes. E poi quel vestitino bianco che evoca i gloriosi periodi di Lauda e Regazzoni e quelli meno gloriosi di Capelli e Alesi. In 365 giorni la SF16-H si è affilata e abbellita. Ora per promuoverla ci sarà il cronometro, quello di melbourne e quello dei test imminenti di Barcellona quando Vettel e Raikkonen la porteranno in pista. Il Mondiale in casa del Cavallino manca dal 2007 e il presidente Marchionne vuole battere la Stella tedesca.
SF16-H, una monoposto quasi estrema
Una Ferrari estrema, caratterizzata dal passaggio alla sospensione anteriore push-rod e, in generale, da fiancate molto più sottili, con un’aerodinamica rivoluzionata. Telaio in materiale composito a nido d’ape con fibra in carbonio. Cambio longitudinale Ferrari, differenziale autobloccante a controllo idraulico, comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico con cambiata veloce. 8 marce più retro. Freni a disco autoventilanti in carbonio Brembo e sistema di controllo elettronico sui freni posteriori. Sospensioni a puntone e barra di torsione anteriore, a tirante e barra di torsione posteriore. Peso 702 kg, ruote anteriori 0Z e posteriori da 13″. Cilindrata: 1600 cc V6, sovralimentazione, turbo singolo, potenza MGU-K: 120 Kw.
I due segreti del Cavallino
Manettino e combustione. Ecco i due segreti più importanti della Rossa. L’elemento più eclatante che le immagini Ferrari via internet non hanno ben evidenziato è il manettino che la Mercedes ha conservato in esclusiva per due anni regalandosi un plus di potenza a richiesta, in particolare in qualifica che le ha fruttato ben 37 pole position nelle 38 gare dell’era dell’ibrido. E’ un congegno sofisticato che riguarda l’interazione fra propulsore ed elettronica che ha messo in tilt la concorrenza. Partire davanti significa mettere in tasca il 35% della vittoria. Il muso corto della vettura è conseguenza di un lavoro aerodinamico che ha riguardato pure fiancate e retrotreno. La vettura è nata nell’avveniristico reparto corse di Maranello, eredità della gestione Montezemolo-Domenicali. Quando verrà messa in moto a Montmelò conterà solo il responso del cronometro.
La spinta di Marchionne per il titolo
Una Ferrari diversa per il 90% dei componenti da quella cher ha smesso di correre ad Abu Dhabi. Per realizzarla sono stati necessari 1500 ore in Galleria del vento e 250 mila ore di lavoro. <Il presidente Marchionne – ha detto Maurizio Arrivaben, capo della Gestione sportiva – ci ha dato i mezzi per far sì che in quest’auto nulla fosse lasciato al caso>. <E’ una grandissima macchina> – ha sottolineato il presidente Marchionne, quando è calato il sipario sulla Presentazione – ci abbiamo lavorato per un anno, vedremo quando andremo in pista, ma sono più ottimista dello scorso anno>. Il 13 dicembre scorso aveva detto: <La cosa importante è vincere il primo GP della stagione di F1, in Australia.>
Vettel, voglio fare un gran bel lavoro
Sebastian Vettel si augura <che questa monoposto sia l’auto giusta per raggiungere Fangio a quota 5 Mondiali>. Kimi Raikkonen spera di tornar a brillare come un tempo: <Voglio fare un gran bel lavoro e disputare grandissime corse, posizionandomi bene in campionato>. La nuova Rossa oggi esiste in un unico esemplare: il secondo telaio è in lavorazione e dovrebbe essere pronto per i successivi giorni di collaudi, dall’1 al 4 marzo sempre in Catalogna. Dopo, il 20 marzo, ci sarà solo Melbourne. Intanto al banco Mercedes ha toccato già i 1000 cavalli.
A Montmelò miglior tempo della Ferrari
Lunedì 22 febbraio sulla pista spagnola di Montmelò il miglior tempo l’ha ottenuto Vettel. La rivoluzionaria SF16-H è stata veoce fin dall’inizio. Migliorando ad ogni uscita in pista. Dopo quattro giri Vettel è sceso sotto il miglior tempo di Hamilton fino a 1’24″939. Poi sia la Ferrari che la Mercedes al pomeriggo hanno fatto prove di affidabilità. E la freccia d’argento ha completato 156 giri contro i 69 della Mercedes. L’obiettivo era percorrere 600 km al giorno. Hamilton ha totalizzato 726 km, la distana di oltre due GP. Vettel martedì ha continuato i collaudi per poi cedere il volante a Raikkonen. Vettel è rimasto soddisfatto del debutto: <l‘auto quest’anno è diversa all’esterno e sotto la carrozzeria e rappresenta un bel passo in avanti. Rispetto alla passata stagione vedo più possibilità. La power unit è migliore>. Martedì 23 febbraio, vettel ha ottenuto il miglio tempo assoluto (1.22″810) davanti alla Red Bull di Ricciardo (1.23″525).
La Ferrari s’inceppa, Mercedes a 2.275 km
La nuova Ferrari vola con Vettel, ma si è inceppata mercoledì 24 febraio nelle mani di Raikkonen (rimasto in garage per l’intera mattinata). Poi Kim ha ripreso a marciare con costanza (78 giri) con il miglior tempo fissato in 1’25″97 con gomme medie. Mercedes bada per ora all’affidabilità per non mostrare le proprie carte. In tre giorni la Mercedes ha totalizzato 2.275 km.
Tre mescole a Gran Premio
Pirelli indicherà due treni di gomma per la gara e uno per le prove. Ma spieghiamo in dettaglio come funziona il regolamento approvato dal Consiglio Mondiale della Fia. Il primo grande cambiamento riguarda la possibilità per le squadre di utilizzare tre mescole per ogni GP, invece che due come nelle ultime stagioni. Sarà la Pirelli, fornitore unico, a stabilire quali portare ad ogni appuntamento, in base alle caratteristiche della pista e alle indicazioni al simulatore. Pirelli ha già comunicato quali saranno le gomme per la prima gara 2016: nello specificoi medie, soft e supersoft. L’azienda milanese indicherà quali saranno le due mescole per la gara (a Melbourne, medie e soft) e le quadre dovranno utilizzarne almeno una obbligatoriamente. Mentre per le qualifiche del sabato si dà per scontato che tutti i team monteranno la mescola più morbida (cioè la supersoft) poichè assicura migliori prestazioni sul giro singolo. Ma niente vieta alle squadre di sfruttare questa mescola anche per la gara, accanto a quella obbligatoria e (se indispensabile) anche all’altra. Le combinazioni possibili, a livello di strategia, diventeranno di più visto che verrà inserita una quinta mescola (la ultrasoft, con banda laterale colorata in viola) accanto alle quattro già esistenti (dura, media, soft e supersoft). Le squadre avranno così modo di regolarsi in funzione delle esigenze della propria vettura.
Lauda, la Ferrari è più vicina
Per l’ex campione del mondo Niki Lauda <la Ferrari è più vicina, come mi aspettavo. Ma aspettiamo la fine dei test. Intanto dico grazie Ferrari per aver visto il bianco accanto al rosso nella loro livrea, mi ha ricordato la macchina di…Niki Lauda>. Per Rosberg <la Ferrari è una seria minaccia>. Adesso si attendono i test finali prima di Melbourne. E per Mercedes si parla già di un nuovo muso.
Nel 2017, gomme larghe e più aderenza
Le nuove monoposto, anticipate con bozzetti e disegni, saranno estreme e velocissime. Ali, fondo e diffusori ripensati: tempi giù di 3″, gomme larghe e più aderenza. Rinviate a marzo le decisioni riguardanti la possibilità di aumentare il flusso istantaneo di carburante a 105 kg/ora con un aumento di potenza dei motori V6 turbo ibridi verso i fatidici 1000 cv e di introdurre il sistema di protezione per la testa del pilota. La rivoluzione in F1 è ormai un dato di fatto.